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Il Libro Celibe al Teatro India

Il Libro Celibe, composizione-performance storica di Battistelli, torna a Roma nell’interpretazione di Gianluca Ruggeri al Teatro India sabato 23 febbraio. L’esecuzione fa parte della rassegna Art you lost?, opera d’arte collettiva che lo scorso dicembre ha trasformato l’intera architettura del teatro – dalla facciata esterna al foyer, dai muri ai pavimenti, dai corridoi alle sale, al soffitto – in una cartografia di memorie collettive e individuali, delle perdite e delle possibilità, da attraversare liberamente. Una stazione orbitale che ha raccolto storie, voci, suoni, ricordi, oggetti e immagini delle centinaia di persone che hanno lasciato tracce del proprio passaggio.  La nuova edizione di Art you lost? ritorna con alcuni ambienti ridisegnati e con due serate speciali, per l’apertura del 16 febbraio e la chiusura del 23 febbraio: gli spazi di ART YOU LOST? diventano un’installazione vivente, ospitando interventi e opere di natura diversa che modificano gli ambienti, mutandone la prospettiva e dando vita a una terza natura artistica. Gli autori di Art you lost? sono uomini e donne di età compresa tra i 13 e i 99 anni, che hanno risposto all’invito di consegnare un oggetto personale e significativo e di partecipare ad un percorso in cui lasciare tracce biografiche intorno al tema de la perdita. Le loro voci, i loro volti, le parole, gli auspici, le nostalgie e i ricordi, diventano oggi il materiale esposto e fatto esplodere nella grande installazione/performance, come una mappa sociale e privata. 1800 ritratti fotografici, 600 sms, 600 descrizioni di un momento preciso della propria vita passata, 600 consigli dati a se stessi nel passato, circa 2.000 tracce lasciate su una mappa di Roma, 600 firme, 600 storie e 600 oggetti. Una quantità di tracce, raccolte e rielaborate, che hanno trasformato i 1000 metri quadrati del Teatro India in un unico ambiente da attraversare liberamente senza nessun limite di tempo o prospettiva dello sguardo: una cartografia della memoria, un’archeologia del presente lanciata verso il futuro. Il teatro diventa così una città vivente, un luogo di esposizione e di racconto del presente attraverso una partecipazione radicale e consapevole del pubblico che si fa autore.