Opere

Keplers Traum (1989-1990)

(Il sogno di Keplero)
Kammeroper

Libretto di Giorgio Battistelli 

Sembra un episodio di fantascienza ante litteram il racconto da cui è tratto il libretto di Keplers Traum, ispirato a Somnium, la tesi che Johannes Kepler scrisse giovanissimo nel 1609, per accedere all’Università di Tubinga. Il grande scienziato decise infatti di presentare il suo lavoro accademico – che non fu nemmeno discusso perché ritenuto un delirio onirico troppo distante dalla visione ufficiale, e smaccatamente copernicano – sotto forma di un romanzo fantastico. In esso si narra della geografia lunare attraverso la voce di Duracotus, che dalla Luna osserva la Terra, descrive il cosmo ed elenca gli strani esseri che popolano il satellite naturale. La partitura, ricca di trame strumentali, prevede oltre al personaggio di Duracotus (baritono), vero e proprio alter ego kepleriano, anche la madre Fiolxilde, astrologa e maga (soprano), e un demone (attore), sorta di io-narrante dell’universo che accompagna l’esposizione musicale, illustrando il  paesaggio planetario attraverso un formulario magico e polisemantico. Un quarto protagonista è incarnato da un flauto elettronico, che insegue il demone come un’ombra fatta di misteriosi suoni.


Prima rappresentazione:
Linz, Brucknerhaus, 9 settembre 1990
Orchestra Officina Musicale Italiana
Orazio Tuccella, direttore
Moni Ovadia, Elisabeth Lang, Timothy Breeze, interpreti
Fabio Cirifino, scene e luci
Paolo Rosa, regia

Personaggi:
Il demone, attore
Fiolxhilde, ms
Duracotus, br
L’ombra del demone, wind midi controller

Organico:
1.-.2 (I cl picc, II cl b).1 / 1.1.1.- / 2 perc, arpa, pf / Archi (2.-.2.1.1)

Durata: 60’



Partitura Catalogo Ricordi: (135295)

Riduzione canto-pf: (135297)

Abbreviazioni